mano bianca a legare i polsi con la sua corruzione argentata, gonfia di ingordigia e di insulse comodità; arrivò l'uomo cosiddetto civilizzato ad inquinare l'anima cristallina dello spirito libero della foresta. Furono poi tutti trasportati in un mondo fatto di schiavitù, dove il tempo vitale non servì ad altro che a far arricchire coloro che non avrebbero mai garantito la sopravvivenza della specie, ma la sua sofferenza, ed infine, dopo una lenta agonia, la sua completa estinzione.
L'ateo fa pensare a un sordo che nega la musica.
Dimmi come farò ad abbracciarti quando non sarai con me. Ti stringerò con gli occhi, in un ricordo senza fine.
S'apre il mattino –
svelando notte e giorno
uniti in un abbraccio.
Non ho paura del tempo che passa:
il tempo che non passa è di gran lunga peggiore.
Rimembro pensier pensati,
che insegnar sostanza
e donar puote al nostro intelletto,
figur concreta dun pensier effimero e fugace.
Si comincia ad essere un buon padre amando la donna con la quale concepirai tuo figlio.
Ti ho dovuto perdere, ma non saprò dimenticarti.
È triste essere prigioniera dei ricordi che non svaniscono.
Ti stanchi di stare sempre lì a giustificarti. Di essere osservata e giudicata senza alcun rispetto, quando il rispetto è uno dei valori più importanti della mia vita.
Che mi si dica di aver fatto o detto cose. Lungi persino dall'averle pensate. Ho i miei diritti e a nessuno faccio mancare i miei doveri.
E poiché oltre che verso gli altri il rispetto lo devo a me stessa non permetto più a nessuno di giudicarmi. Chi mi ama mi deve accettare nella mia completezza, parole comprese.
Carla Compierchio
L'ateo fa pensare a un sordo che nega la musica.
Dimmi come farò ad abbracciarti quando non sarai con me. Ti stringerò con gli occhi, in un ricordo senza fine.
S'apre il mattino –
svelando notte e giorno
uniti in un abbraccio.
Non ho paura del tempo che passa:
il tempo che non passa è di gran lunga peggiore.
Rimembro pensier pensati,
che insegnar sostanza
e donar puote al nostro intelletto,
figur concreta dun pensier effimero e fugace.
Si comincia ad essere un buon padre amando la donna con la quale concepirai tuo figlio.
Ti ho dovuto perdere, ma non saprò dimenticarti.
È triste essere prigioniera dei ricordi che non svaniscono.
Ti stanchi di stare sempre lì a giustificarti. Di essere osservata e giudicata senza alcun rispetto, quando il rispetto è uno dei valori più importanti della mia vita.
Che mi si dica di aver fatto o detto cose. Lungi persino dall'averle pensate. Ho i miei diritti e a nessuno faccio mancare i miei doveri.
E poiché oltre che verso gli altri il rispetto lo devo a me stessa non permetto più a nessuno di giudicarmi. Chi mi ama mi deve accettare nella mia completezza, parole comprese.
Carla Compierchio