E all'improvviso comprese di non aver mai visto la tempesta che si scatenava dietro quel cielo limpido. La tempesta ora lei la sentiva nel suo cuore. Avrebbe dato tutto il fiato che aveva in corpo per allontanare quelle nubi. Se solo avesse potuto... se solo avesse potuto. Ma ecco che era già tardi: si era già voltato per riprendere il cammino. Lo chiamò senza voce, ma col petto rotto dell'emozione non potè far altro che sussurrargli: "buon viaggio lupo solitario"
Nella vita non bisogna arrendersi mai. Se capita, ricorda il motivo per cui hai iniziato.
Sospesa è l'aria della sera
– in un vago accordo di memorie.
Suonano parole lontane
– la buona melodia del cuore.
Mi nutro di quelle parole che sento
urlare nel mio ventre,
mi fanno stare bene,
mi danno pace.
Sei tu che mi chiami,
negando il tuo volto
prosciughi le mie lacrime.
Lacci di vento –
nell'intrecciare attimi
stringono i miei ricordi.
... è che ti amo
e se ti amo
ti penso
e se ti penso
mi manchi
e se mi manchi
ti voglio
e se ti voglio
ti cerco
e se ti cerco
ti trovo...
... in me...
Respirami!
La vita padroneggia nelle nostre vite imponendosi imperiosa, ma intanto siamo noi a plasmarla secondo i nostri istinti.
Non è Dio che non ci ascolta, siamo noi che forse non ascoltiamo lui.
Non insegnare nulla a nessuno, evita di renderti ridicolo.
Dovremmo tornare bambini.
Quando eravamo bambini nessuno di noi era cosciente di essere umano; del colore della nostra pelle, del Credo praticato dai genitori.
Non avevamo la presuntuosa capacità di giudicare, condannare e sputare sentenze.
Non sentivamo di appartenere ad una bandiera, né di farci dividere dalla politica né da una squadra di calcio.
Non conoscevamo la malizia, né presunzione né odio nei confronti di chi o cosa è diverso dal nostro modo di essere e pensare. Da bambini ci esprimevamo solo con un sorriso o piangendo.
Anche adesso che siamo adulti sorridiamo o versiamo lacrime per manifestare ciò che proviamo, questo è un linguaggio universale che vale per tutti, ma i sorrisi e le lacrime, spesso, sono accompagnati da parole che dovremmo far tacere e lasciare che l'emozione esca attraverso il bambino che è in noi.
Domenica Borghese
Nella vita non bisogna arrendersi mai. Se capita, ricorda il motivo per cui hai iniziato.
Sospesa è l'aria della sera
– in un vago accordo di memorie.
Suonano parole lontane
– la buona melodia del cuore.
Mi nutro di quelle parole che sento
urlare nel mio ventre,
mi fanno stare bene,
mi danno pace.
Sei tu che mi chiami,
negando il tuo volto
prosciughi le mie lacrime.
Lacci di vento –
nell'intrecciare attimi
stringono i miei ricordi.
... è che ti amo
e se ti amo
ti penso
e se ti penso
mi manchi
e se mi manchi
ti voglio
e se ti voglio
ti cerco
e se ti cerco
ti trovo...
... in me...
Respirami!
La vita padroneggia nelle nostre vite imponendosi imperiosa, ma intanto siamo noi a plasmarla secondo i nostri istinti.
Non è Dio che non ci ascolta, siamo noi che forse non ascoltiamo lui.
Non insegnare nulla a nessuno, evita di renderti ridicolo.
Dovremmo tornare bambini.
Quando eravamo bambini nessuno di noi era cosciente di essere umano; del colore della nostra pelle, del Credo praticato dai genitori.
Non avevamo la presuntuosa capacità di giudicare, condannare e sputare sentenze.
Non sentivamo di appartenere ad una bandiera, né di farci dividere dalla politica né da una squadra di calcio.
Non conoscevamo la malizia, né presunzione né odio nei confronti di chi o cosa è diverso dal nostro modo di essere e pensare. Da bambini ci esprimevamo solo con un sorriso o piangendo.
Anche adesso che siamo adulti sorridiamo o versiamo lacrime per manifestare ciò che proviamo, questo è un linguaggio universale che vale per tutti, ma i sorrisi e le lacrime, spesso, sono accompagnati da parole che dovremmo far tacere e lasciare che l'emozione esca attraverso il bambino che è in noi.
Domenica Borghese