sono, a volte siamo proprio noi a incorniciarle d'oro e argento, e ad incensarle per quello che non sono, pur ponendosi esattamente quello che sono!
Perché ti amo, non chiederlo ne a me, ne a nessuno perché nessuno può saperlo.
Ho cercato tra i libri, tra i figli dei miei appunti, nei tuoi occhi, per le strade dove incontrò te, nei volti delle persone, in fondo a un cuore che mi accarezza, tra le righe di una poesia non finita. Non chiedermi perché ti Amo io non lo so ma so che ti amo solo questo so e posso dirti.
Ma non mollo,
non smetto di sperare
che sarò amato e potrò amare.
Vittima di Cupido, sei svegliato
dal letargo un po' prolungato?
Apri la porta, vai a camminare
sulla strada della vita reale.
Avanti! E non fermarti mai
tutto passa e tu lo sai
quello che accade e accadrà
c'è un motivo e sempre sarà
prende le cose con filosofia
la vita è gioia e allegria:
ottimismo, forza, coraggio
è il tuo migliore salvataggio
e ricorda sempre 3 parole
credere, sperare, e l'amore
Godi la vita con grande virtù
se vuoi ricevere qualcosa di più.
Svetlana Manoli
A Milano, di notte, c'è il mare. È un mare di persone che, nascoste dall'oscurità, nuotano da un locale all'altro per pescare o per farsi pescare, un po' esche, un po' squali disinvolti e impacciati. È un mare di guai, nelle bische volanti di Piazza Tirana, dove un dado e una pallottola rimediano sempre un buco di troppo. È un mare in burrasca alla disperata, frenetica ricerca del divertimento prima che faccia giorno. È un mare di equivoci in cui i travestiti brasiliani si spacciano per ex ballerine Oba Oba, ostentando, anziché la voce delle sirene, baritonali listini dei prezzi. È un mare che a tratti può apparire deserto e ti sembra che non ci sia in giro nessuno, ma sai che è profondo come l'oceano e, come l'oceano, abitato. È un mare in cui potersi perderti se non ci fossero le luci dei locali aperti a farti da faro, se non ci fossero finestre illuminate anche in palazzi quasi completamente addormentati, come a dirti che a Milano le case dormono con un occhio solo. E poi ci sono i fari delle auto che dragano la città per mettere a fuoco una tentazione. I buchi dei dadi, dei proiettili, delle siringhe, delle narici da dove esce muco ed entra cocaina, i buchi del corpo umano eletti a custodi del piacere della carne. Da tutti questi buchi, di notte a Milano, fuoriesce l'acqua, da tutti questi buchi, al mattino, l'acqua rientra e nessuno ha il coraggio di ricordare che a Milano, di notte, c'è il mare.
Andrea G. Pinketts
Perché ti amo, non chiederlo ne a me, ne a nessuno perché nessuno può saperlo.
Ho cercato tra i libri, tra i figli dei miei appunti, nei tuoi occhi, per le strade dove incontrò te, nei volti delle persone, in fondo a un cuore che mi accarezza, tra le righe di una poesia non finita. Non chiedermi perché ti Amo io non lo so ma so che ti amo solo questo so e posso dirti.
Ma non mollo,
non smetto di sperare
che sarò amato e potrò amare.
Vittima di Cupido, sei svegliato
dal letargo un po' prolungato?
Apri la porta, vai a camminare
sulla strada della vita reale.
Avanti! E non fermarti mai
tutto passa e tu lo sai
quello che accade e accadrà
c'è un motivo e sempre sarà
prende le cose con filosofia
la vita è gioia e allegria:
ottimismo, forza, coraggio
è il tuo migliore salvataggio
e ricorda sempre 3 parole
credere, sperare, e l'amore
Godi la vita con grande virtù
se vuoi ricevere qualcosa di più.
Svetlana Manoli
A Milano, di notte, c'è il mare. È un mare di persone che, nascoste dall'oscurità, nuotano da un locale all'altro per pescare o per farsi pescare, un po' esche, un po' squali disinvolti e impacciati. È un mare di guai, nelle bische volanti di Piazza Tirana, dove un dado e una pallottola rimediano sempre un buco di troppo. È un mare in burrasca alla disperata, frenetica ricerca del divertimento prima che faccia giorno. È un mare di equivoci in cui i travestiti brasiliani si spacciano per ex ballerine Oba Oba, ostentando, anziché la voce delle sirene, baritonali listini dei prezzi. È un mare che a tratti può apparire deserto e ti sembra che non ci sia in giro nessuno, ma sai che è profondo come l'oceano e, come l'oceano, abitato. È un mare in cui potersi perderti se non ci fossero le luci dei locali aperti a farti da faro, se non ci fossero finestre illuminate anche in palazzi quasi completamente addormentati, come a dirti che a Milano le case dormono con un occhio solo. E poi ci sono i fari delle auto che dragano la città per mettere a fuoco una tentazione. I buchi dei dadi, dei proiettili, delle siringhe, delle narici da dove esce muco ed entra cocaina, i buchi del corpo umano eletti a custodi del piacere della carne. Da tutti questi buchi, di notte a Milano, fuoriesce l'acqua, da tutti questi buchi, al mattino, l'acqua rientra e nessuno ha il coraggio di ricordare che a Milano, di notte, c'è il mare.
Andrea G. Pinketts