pretendiamo sempre di più e ci accontentiamo sempre di meno.
Quei primi baci
Ti ho amata nel vento
nel profumo del mirto
ti ho rubato i primi baci
in notti dipinte di chiari di luna
ti ho rubato quelle carezze
di peonia appena sbocciata
e nel gaio gorgoglìo dei ruscelli ti ho rubato
quei primi baci, e nello splendore di primavera
abbiamo amoreggiato.
Sola.
Lavoro da sola. Cammino da sola. Guido da sola. Scrivo da sola. Sogno da sola. Non sono buona a fare le cose in compagnia. Dormo, da sola. Anche quando ho un compagno affianco. Lo caccio. Scalcio. Aria. Solitudine. Scappo. Sempre. Dall'appoggio, dall'aiuto. - me la cavo da sola. E spesso succede, spesso è così. Ma qualche volta sono in terra, mi ritrovano in terra; lacera. Se mi tendono la mano non la prendo, mi so rialzare. Oppure mi prendono per un braccio e mi tirano su di forza. Sono fondamentalmente sola. È per questo che quando mi avvicino un po' di più, quando mi apro un po' di più, le persone scappano. Sono stata sola per talmente tanto tempo che, se mi apro, so di chiuso. E le persone scappano. Ed io mi chiudo. È un circolo vizioso, come la mia aria; viziata. Sto da sola. Non ho bisogno di aiuto. Ho talmente tanta paura di chiederlo, a volte, che quando me lo offrono lo usmo, non lo riconosco. Poi però capitano, quei momenti. Busso alla porta allo stremo, chiamo aiuto appesa all'orlo del burrone. È successo, qualche volta. Ma non supplico, mai, non insisto, mai, non prendo a calci la porta, non urlo più forte, mai. Piuttosto volto la schiena alla porta e me ne vado. Sola. Piuttosto cado nel baratro. Sola. Perché so che sarò sempre in grado di rialzarmi. Sola? Ma in piedi.
Francesca Alleva
Il miglior libro che posso leggere, è un quaderno bianco.
La speranza mi indica una strada. La certezza un altra. Il dubbio un altra ancora. Inizio il mio cammino perché ognuna, anche se con tempi di percorrenza diversi, mi porterà alla meta.
Della vita prendo tutto. Quello che non mi serve oggi mi servirà domani.
Se non imparo a nuotare, affogherò nel mare di tristezza che ho dentro. Tutte le mappe mi dicono che all'orizzonte di ogni oceano, c'è sempre un approdo.
Ognuno di noi è genitore di due figli: Gioia e sua sorella Dolore. Come ogni buon padre di famiglia cerco di essere più comprensivo e paziente con chi mi da più problemi.
L'orgoglio è la maschera della debolezza.
Mi fermo un attimo. Sento il cuore battere, il respiro vivo: allora ce la posso fare.
La verità è un immagine riflessa della nostra coscienza.
Giuseppe Sardo
Quei primi baci
Ti ho amata nel vento
nel profumo del mirto
ti ho rubato i primi baci
in notti dipinte di chiari di luna
ti ho rubato quelle carezze
di peonia appena sbocciata
e nel gaio gorgoglìo dei ruscelli ti ho rubato
quei primi baci, e nello splendore di primavera
abbiamo amoreggiato.
Sola.
Lavoro da sola. Cammino da sola. Guido da sola. Scrivo da sola. Sogno da sola. Non sono buona a fare le cose in compagnia. Dormo, da sola. Anche quando ho un compagno affianco. Lo caccio. Scalcio. Aria. Solitudine. Scappo. Sempre. Dall'appoggio, dall'aiuto. - me la cavo da sola. E spesso succede, spesso è così. Ma qualche volta sono in terra, mi ritrovano in terra; lacera. Se mi tendono la mano non la prendo, mi so rialzare. Oppure mi prendono per un braccio e mi tirano su di forza. Sono fondamentalmente sola. È per questo che quando mi avvicino un po' di più, quando mi apro un po' di più, le persone scappano. Sono stata sola per talmente tanto tempo che, se mi apro, so di chiuso. E le persone scappano. Ed io mi chiudo. È un circolo vizioso, come la mia aria; viziata. Sto da sola. Non ho bisogno di aiuto. Ho talmente tanta paura di chiederlo, a volte, che quando me lo offrono lo usmo, non lo riconosco. Poi però capitano, quei momenti. Busso alla porta allo stremo, chiamo aiuto appesa all'orlo del burrone. È successo, qualche volta. Ma non supplico, mai, non insisto, mai, non prendo a calci la porta, non urlo più forte, mai. Piuttosto volto la schiena alla porta e me ne vado. Sola. Piuttosto cado nel baratro. Sola. Perché so che sarò sempre in grado di rialzarmi. Sola? Ma in piedi.
Francesca Alleva
Il miglior libro che posso leggere, è un quaderno bianco.
La speranza mi indica una strada. La certezza un altra. Il dubbio un altra ancora. Inizio il mio cammino perché ognuna, anche se con tempi di percorrenza diversi, mi porterà alla meta.
Della vita prendo tutto. Quello che non mi serve oggi mi servirà domani.
Se non imparo a nuotare, affogherò nel mare di tristezza che ho dentro. Tutte le mappe mi dicono che all'orizzonte di ogni oceano, c'è sempre un approdo.
Ognuno di noi è genitore di due figli: Gioia e sua sorella Dolore. Come ogni buon padre di famiglia cerco di essere più comprensivo e paziente con chi mi da più problemi.
L'orgoglio è la maschera della debolezza.
Mi fermo un attimo. Sento il cuore battere, il respiro vivo: allora ce la posso fare.
La verità è un immagine riflessa della nostra coscienza.
Giuseppe Sardo