faranno piangere, incontrerai persone che ti useranno. Tu non farlo, lascia sempre qualcosa di bello, che sia per un giorno o per un anno, non conta il tempo, conta l'intensità con cui vivi i rapporti con gli altri. Incontrerai persone di cui forse non ricorderai i volti, ma non potrai dimenticare ciò che ti avranno lasciato nel cuore. Ma potrai anche incontrare persone che ti ameranno al punto da essere pronte a morire per te: sii per loro un raggio di sole.
Un giorno nuovo è come un invito a una festa. Ogni volta ci prepariamo, ma quasi mai ci andiamo.
Nell'album dei ricordi del cuore ogni pagina mi racconta di te; ancora e per sempre sei voce d'amore. Auguri papà.
Ciò che abbiamo nel cuore non invecchia e ci segue sempre. Un ricordo, un'emozione, un sogno.
Perché ciò che è toccato dal cuore dura magicamente per sempre.
Occhi che guardano il cuore,
mani che toccano il mondo.
Corpi che si sfiorano senza rispetto.
E poi le paure che tormentano i sogni
su parole che non puoi scordare,
carezze che non puoi non sentire.
Per restare lì,
a far rumore con i suoi respiri
e sentire, di non dover più Andare.
#oltre.
Piano dondola -
il glicine che sfioro
a primavera.
Io e te siamo quel magico incontro tra due anime che si sono donate, reciprocamente, brividi di infinito.
Mi piacerebbe catturare il tuo sorriso e costruirci dentro la nostra casa.
Ricordo di me, di noi, che non ci vediamo da mai.
Ti vedo con gli occhi chiusi,
ché la pelle li ha sempre aperti.
Con gli orecchi sulle vertebre
a sentir il tuo cuore
quando,
ritmicamente,
ti avvicini.
_Ti allontani
per entrare dentro al nero,
bianco della carne, attorno,
eredità di generazioni
di donne diafane
e le tengo tutte in me
- perfette, perfetta -
L'odore di mandorle a lisciare i corpi,
guizzare,
sgusciare,
scivolare,
aderire.
Sfiora ciò che è sfiorabile
e tarda e trattieniti.
Si attacchino i secondi agli attimi
e si cuciano lembi di pelle,
di noi,
amanti siamesi.
Arpionato ai capelli, corde,
come se il vacante, sotto, ti aspirasse,
a stringermi il collo come ad uccidermi,
invece,
vivendo.
Dimentichi di mortalità,
eterni dei.
Tu,
mia Nemesi.
Mariella Buscemi
Un giorno nuovo è come un invito a una festa. Ogni volta ci prepariamo, ma quasi mai ci andiamo.
Nell'album dei ricordi del cuore ogni pagina mi racconta di te; ancora e per sempre sei voce d'amore. Auguri papà.
Ciò che abbiamo nel cuore non invecchia e ci segue sempre. Un ricordo, un'emozione, un sogno.
Perché ciò che è toccato dal cuore dura magicamente per sempre.
Occhi che guardano il cuore,
mani che toccano il mondo.
Corpi che si sfiorano senza rispetto.
E poi le paure che tormentano i sogni
su parole che non puoi scordare,
carezze che non puoi non sentire.
Per restare lì,
a far rumore con i suoi respiri
e sentire, di non dover più Andare.
#oltre.
Piano dondola -
il glicine che sfioro
a primavera.
Io e te siamo quel magico incontro tra due anime che si sono donate, reciprocamente, brividi di infinito.
Mi piacerebbe catturare il tuo sorriso e costruirci dentro la nostra casa.
Ricordo di me, di noi, che non ci vediamo da mai.
Ti vedo con gli occhi chiusi,
ché la pelle li ha sempre aperti.
Con gli orecchi sulle vertebre
a sentir il tuo cuore
quando,
ritmicamente,
ti avvicini.
_Ti allontani
per entrare dentro al nero,
bianco della carne, attorno,
eredità di generazioni
di donne diafane
e le tengo tutte in me
- perfette, perfetta -
L'odore di mandorle a lisciare i corpi,
guizzare,
sgusciare,
scivolare,
aderire.
Sfiora ciò che è sfiorabile
e tarda e trattieniti.
Si attacchino i secondi agli attimi
e si cuciano lembi di pelle,
di noi,
amanti siamesi.
Arpionato ai capelli, corde,
come se il vacante, sotto, ti aspirasse,
a stringermi il collo come ad uccidermi,
invece,
vivendo.
Dimentichi di mortalità,
eterni dei.
Tu,
mia Nemesi.
Mariella Buscemi