bere fino a collassare, siete voi che lo volete, e sempre voi giudicate chi preferisce bere acqua. Potrebbe essere il male minore visto che poi c'è un altra % di persone che amano fumare e di conseguenza autodistruggere i polmoni, che poi usano la classica scusa "sono nervoso". Esiste la palestra, un luogo frequentato da tutti, ottimo anche per conoscere nuove persone che amano il proprio corpo. Voglio finire con la droga, c'è chi lo fa per sfizio o perché lo fa un amico, cosi come le altre cose. Ma la cosa più disgustosa è che ci sono persone che lo fanno per farsi notare in ambito sportivo, che è ben peggio visto che questo significa che senza quelle sostanze sei una pippa e tale resterai. Solo con costanza e determinazione si possono raggiungere degli obiettivi che vengono prefissati in partenza.
Ogni fiore che nasce è una nuova speranza di vita.
Poesia, musica, favole. Nulla mi racconta l'amore come quando lo scorgo leggendo i tuoi occhi.
Ci saranno sempre un motivo qualunque per chiedere scusa e una scusa qualunque per qualche motivo.
Si va via non perché si vuol riflettere, ma perché si è riflettuto abbastanza da andare via.
Hai mai letto qualcosa che sembrava scritto per te? Beh eccolo: ti voglio!
Ho bisogno di qualcosa che sia vero, che sappia di buono. Ho bisogno di te. Che sei vera. Che sai di mare e neve.
Chi si sente libero, ha capito di esserlo davvero.
I pregiudizi non hanno alcun merito se non quello di evidenziare la stoltezza di certi elementi.
Ricordi
La villa quieta accoglie i mie passi
varcando i cancelli rugginosi del tempo.
Bambini corrono gioiosi sull'acciottolato.
Le anziane sulle panchine
seguono, lo sguardo festoso,
mentre le giovani mamme
rincorrono i fanciulli giù per la scesa
sino a una fontana asciutta d'età,
vociando "attento".
Scendo alcuni gradini antichi
consunti dai passi, delimitano
ai lati sassi,
e una balaustra sciupata dal tempo,
mi appoggio.
Passo lungo il viale, gli olmi e gli ontani
intrecciano i rami come colonne gotiche
di una cattedrale antica;
una cupola
atterrata, spazzata dal vento
e intemperie consuma.
Uno scoiattolo si arrampica
sul tronco, mobili gli occhi
lanciando uno sguardo, curioso squittisce,
fugge tra i rami.
Distante un laghetto,
le papere al largo giungono alla riva,
i piccoli in processione seguono.
Una panca di pietra mi alloggia.
Il liscio marmo racconta
tempi lontani e una scritta:
divus caesar ornavit.
Chiudo gli occhi e penso.
Odori di terre lontane:
sandalo e spezie giungono,
una vasta distesa sabbiosa,
e una palma abbracciano i miei pensieri.
Alessio Fabretti
Ogni fiore che nasce è una nuova speranza di vita.
Poesia, musica, favole. Nulla mi racconta l'amore come quando lo scorgo leggendo i tuoi occhi.
Ci saranno sempre un motivo qualunque per chiedere scusa e una scusa qualunque per qualche motivo.
Si va via non perché si vuol riflettere, ma perché si è riflettuto abbastanza da andare via.
Hai mai letto qualcosa che sembrava scritto per te? Beh eccolo: ti voglio!
Ho bisogno di qualcosa che sia vero, che sappia di buono. Ho bisogno di te. Che sei vera. Che sai di mare e neve.
Chi si sente libero, ha capito di esserlo davvero.
I pregiudizi non hanno alcun merito se non quello di evidenziare la stoltezza di certi elementi.
Ricordi
La villa quieta accoglie i mie passi
varcando i cancelli rugginosi del tempo.
Bambini corrono gioiosi sull'acciottolato.
Le anziane sulle panchine
seguono, lo sguardo festoso,
mentre le giovani mamme
rincorrono i fanciulli giù per la scesa
sino a una fontana asciutta d'età,
vociando "attento".
Scendo alcuni gradini antichi
consunti dai passi, delimitano
ai lati sassi,
e una balaustra sciupata dal tempo,
mi appoggio.
Passo lungo il viale, gli olmi e gli ontani
intrecciano i rami come colonne gotiche
di una cattedrale antica;
una cupola
atterrata, spazzata dal vento
e intemperie consuma.
Uno scoiattolo si arrampica
sul tronco, mobili gli occhi
lanciando uno sguardo, curioso squittisce,
fugge tra i rami.
Distante un laghetto,
le papere al largo giungono alla riva,
i piccoli in processione seguono.
Una panca di pietra mi alloggia.
Il liscio marmo racconta
tempi lontani e una scritta:
divus caesar ornavit.
Chiudo gli occhi e penso.
Odori di terre lontane:
sandalo e spezie giungono,
una vasta distesa sabbiosa,
e una palma abbracciano i miei pensieri.
Alessio Fabretti