ma se viene delusa troppe volte si stanca, e a quel punto potrebbe essere troppo tardi per rimediare.
Notte
Figlio perduto e Madre nel suo lutto,
nell'unicum del cielo che si alterna
in veste di colori azzurra e nera,
pupilla dilatata in veglia insonne
getta l'ombra sul dove fu sepolto,
e piange ardendo lacrime di stelle
che lo fanno risorgere da ceneri,
miracolo di inconsapevolezza,
fiamme accese di ceri già consunti
balbettano in corale solitudine
un incipit di preghiera che estingue
in sparpagliate lontananze luce.
Sfumature di emozioni
Frammenti di solitudine giungono ad eclissare un momento solare della giornata. Mi dico che sono solo di passaggio, per non cedere al desiderio di soccombere alla tristezza. Più forti di ogni ragione, essi tornano a tormentarmi, ad occhi chiusi tento di dissiparli e altro non potrei fare, presa come sono da un lato dalla voglia di ricordare, dall'altro dalla necessità di non voltarmi indietro. Triste dover ammettere che qualcosa l'ho persa per sempre, anche se penso che forse non l'ho mai posseduta! E gli errori, i rimpianti, quelli sì, riaffiorano, tornano, ci saranno indelebili come una valanga, che travolge ogni cosa e più scorre più accumula e si arricchisce. In tal modo l'esperienza si plasma, accumula e porta via pezzi di vita, la mia e li trasporta altrove dove è impensabile che si arrestino. Riapro gli occhi, per guardare, impotente, ma decisa a impedire che ogni pezzo della mio essere resti amorfo, sterile, ma si spieghi al cuore di chi vuole ed è in grado di leggerlo.
Marghy Ferrara
Perdere la strada
Camminare, passeggiare
sotto le fiaccole della luna,
una strada brecciata
girovagante alle colline.
Alberi, rami protesi,
plaghe d'ombra, oscure caverne,
smerlettate, maculate,
occhieggia la luna
fra le foglie vibranti nella brezza.
Baciare le dolci labbra,
sotto l'ombre maculate,
dell'innamorata mentre gli occhi
sfavillano ai raggi lunari.
Bisbigliare parole d'amore
nell'incanto della notte:
mille archetti sonanti
le note di cristallo di un usignolo.
Sfiorare il caro volto,
seguire la curva del bianco collo.
Sentire la passione ardere
gli innamorati sospirosi,
come verdi rami al fuoco,
e fondere nel crogiolo
la più preziosa lega: l'Amore.
Una mano sfiora,
zeffiro, il volto tuo.
Un nembo nero mangia la luna,
un'oscurità abissale assale la terra.
Sfiorati voglio ma non ti trovo,
ti cerco ma non ti trovo,
svanita come la luce lunare.
Sono rimasto solo nel vento,
che sibila sinistro nella foresta.
Una lacrima spaurita
scende tremula sulla guancia.
Anonimo
Notte
Figlio perduto e Madre nel suo lutto,
nell'unicum del cielo che si alterna
in veste di colori azzurra e nera,
pupilla dilatata in veglia insonne
getta l'ombra sul dove fu sepolto,
e piange ardendo lacrime di stelle
che lo fanno risorgere da ceneri,
miracolo di inconsapevolezza,
fiamme accese di ceri già consunti
balbettano in corale solitudine
un incipit di preghiera che estingue
in sparpagliate lontananze luce.
Sfumature di emozioni
Frammenti di solitudine giungono ad eclissare un momento solare della giornata. Mi dico che sono solo di passaggio, per non cedere al desiderio di soccombere alla tristezza. Più forti di ogni ragione, essi tornano a tormentarmi, ad occhi chiusi tento di dissiparli e altro non potrei fare, presa come sono da un lato dalla voglia di ricordare, dall'altro dalla necessità di non voltarmi indietro. Triste dover ammettere che qualcosa l'ho persa per sempre, anche se penso che forse non l'ho mai posseduta! E gli errori, i rimpianti, quelli sì, riaffiorano, tornano, ci saranno indelebili come una valanga, che travolge ogni cosa e più scorre più accumula e si arricchisce. In tal modo l'esperienza si plasma, accumula e porta via pezzi di vita, la mia e li trasporta altrove dove è impensabile che si arrestino. Riapro gli occhi, per guardare, impotente, ma decisa a impedire che ogni pezzo della mio essere resti amorfo, sterile, ma si spieghi al cuore di chi vuole ed è in grado di leggerlo.
Marghy Ferrara
Perdere la strada
Camminare, passeggiare
sotto le fiaccole della luna,
una strada brecciata
girovagante alle colline.
Alberi, rami protesi,
plaghe d'ombra, oscure caverne,
smerlettate, maculate,
occhieggia la luna
fra le foglie vibranti nella brezza.
Baciare le dolci labbra,
sotto l'ombre maculate,
dell'innamorata mentre gli occhi
sfavillano ai raggi lunari.
Bisbigliare parole d'amore
nell'incanto della notte:
mille archetti sonanti
le note di cristallo di un usignolo.
Sfiorare il caro volto,
seguire la curva del bianco collo.
Sentire la passione ardere
gli innamorati sospirosi,
come verdi rami al fuoco,
e fondere nel crogiolo
la più preziosa lega: l'Amore.
Una mano sfiora,
zeffiro, il volto tuo.
Un nembo nero mangia la luna,
un'oscurità abissale assale la terra.
Sfiorati voglio ma non ti trovo,
ti cerco ma non ti trovo,
svanita come la luce lunare.
Sono rimasto solo nel vento,
che sibila sinistro nella foresta.
Una lacrima spaurita
scende tremula sulla guancia.
Anonimo