desideri che crescono, pelle contro pelle, labbra su labbra, brividi intensi che percorrono la pelle.
Passi una vita per aggiustarti tutto in modo da essere felice, e poi arriva qualcuno a distruggere tutta la fatica che hai fatto.
Trascorri una vita senza calcolare tutto e non prevedi che in questa vita, di infami, ce ne sono purtroppo tanti.
Clessidre
Scivolano i secondi
come sabbia dalle dita,
mi dici – amore,
non mi lasciare –
e mi tendi le tue mani
Calde, ma i miei pensieri
sono ormai lontani
Cuore randagio,
io ti comando
e tu non ubbidisci mai,
vagabondo sei,
senza padrone sei
Scivolano i secondi,
e gli amori si scontrano
in certe clessidre solitarie
chiamate cuori,
dove non c'è mano sapiente
che possa far tornare
il tempo a scorrere da capo –
quando la fine giunge.
Simona Giorgino
Le tue mani
Le tue mani su di me
avrei voluto.
Corazza in difesa a questa ferita sempre aperta,
corteccia su questo fragile arbusto.
Nota a compimento di un'opera,
pennellata sul quadro della vita.
Le tue mani come scudo
a quello che non esprimo,
a quello che mi manca,
a quello che mi sfugge.
Le tue mani sul mio volto piangente
a raccogliere emozioni liberate,
ali spiegate al vento.
Le tue mani come pelle
a racchiudere le mie paure,
i miei viscerali errori,
le mie debolezze.
Le tue mani come mie
a trattenere la mia anima.
Debora Guerriero
Passi una vita per aggiustarti tutto in modo da essere felice, e poi arriva qualcuno a distruggere tutta la fatica che hai fatto.
Trascorri una vita senza calcolare tutto e non prevedi che in questa vita, di infami, ce ne sono purtroppo tanti.
Clessidre
Scivolano i secondi
come sabbia dalle dita,
mi dici – amore,
non mi lasciare –
e mi tendi le tue mani
Calde, ma i miei pensieri
sono ormai lontani
Cuore randagio,
io ti comando
e tu non ubbidisci mai,
vagabondo sei,
senza padrone sei
Scivolano i secondi,
e gli amori si scontrano
in certe clessidre solitarie
chiamate cuori,
dove non c'è mano sapiente
che possa far tornare
il tempo a scorrere da capo –
quando la fine giunge.
Simona Giorgino
Le tue mani
Le tue mani su di me
avrei voluto.
Corazza in difesa a questa ferita sempre aperta,
corteccia su questo fragile arbusto.
Nota a compimento di un'opera,
pennellata sul quadro della vita.
Le tue mani come scudo
a quello che non esprimo,
a quello che mi manca,
a quello che mi sfugge.
Le tue mani sul mio volto piangente
a raccogliere emozioni liberate,
ali spiegate al vento.
Le tue mani come pelle
a racchiudere le mie paure,
i miei viscerali errori,
le mie debolezze.
Le tue mani come mie
a trattenere la mia anima.
Debora Guerriero