dal vento, nelle notti di incantevoli stelle, nelle emozioni nei brividi, nei respiri che il cuore farà tu sei il mio amore e lo sarai sempre perché la gioia che sai darmi non la conosce neanche il sole, disegnerò per te una rotta ti guiderò nei miei sogni per poterti incontrare ogni giorno.
Laura Giavazzi
È quando la vita
qual carcassa di sogni e di speranze
orrida appare e mi spaventa
che al rifugio del tuo amore
corre il cuore mio tremante.
Fuor di esso non troverei nulla:
uomo, finito, consapevole di essere
per caso a questo mondo,
oscurati agli occhi l'erba, i monti
il cielo e il mare
corpo in attesa di essere calato
in un sonno profondo,
stramazzerei all'insensato e disumano.
È accanto a te, reale o immaginata,
che come nuvole al sole
si disciolgono i miei grumi di paura
e l'animo ritrova accenti note e toni;
è come un risveglio, più di un altro nascere,
da cui sia bandita l'irragionevolezza
del vivere, il ritrovarti e sentir che sono.
A te mi appoggio come ad un muro
quando il peso dei pensieri mi stanca:
poi s'appressa si erge e urge
il bisogno incessante di toccarti
di avvertire uno sfioro di carne viva
che mi risparmi da un annichilire.
È codesta possibilità di amare
che mi offri che divino scrolla
l'improvvisa paura di svanire
e inficia le malefatte del tempo.
Angelo salvifico, non si dispiumi
come flabello al vento il prodigio
che ci bacia, fasci di luci
intensi giungano dalle tue pupille
e tutto ancora non ci sia negato
nella inauspicata congettura
che si acceleri il passo della vita.
Angelo Michele Cozza
Laura Giavazzi
È quando la vita
qual carcassa di sogni e di speranze
orrida appare e mi spaventa
che al rifugio del tuo amore
corre il cuore mio tremante.
Fuor di esso non troverei nulla:
uomo, finito, consapevole di essere
per caso a questo mondo,
oscurati agli occhi l'erba, i monti
il cielo e il mare
corpo in attesa di essere calato
in un sonno profondo,
stramazzerei all'insensato e disumano.
È accanto a te, reale o immaginata,
che come nuvole al sole
si disciolgono i miei grumi di paura
e l'animo ritrova accenti note e toni;
è come un risveglio, più di un altro nascere,
da cui sia bandita l'irragionevolezza
del vivere, il ritrovarti e sentir che sono.
A te mi appoggio come ad un muro
quando il peso dei pensieri mi stanca:
poi s'appressa si erge e urge
il bisogno incessante di toccarti
di avvertire uno sfioro di carne viva
che mi risparmi da un annichilire.
È codesta possibilità di amare
che mi offri che divino scrolla
l'improvvisa paura di svanire
e inficia le malefatte del tempo.
Angelo salvifico, non si dispiumi
come flabello al vento il prodigio
che ci bacia, fasci di luci
intensi giungano dalle tue pupille
e tutto ancora non ci sia negato
nella inauspicata congettura
che si acceleri il passo della vita.
Angelo Michele Cozza