gioco sporco, la tua vigliaccheria, tutto questo l'ha massacrata, fino ad annientarla. "Chi ti ama non ti fa male".
E la notte soffriva nel mio corpo
ché chiusa era la bocca del suo petto:
era l'avere un sonno senza sogni
non era la bugia smascherata
da lampioni, fanali, uccelli, grida,
era la notte inilluminabile,
quella in cui il sangue correva a pestare
come se fosse un labbro la parola
del sorriso lunare dello scheletro.
Era la notte estrema radicale
il compimento della metanotte.
Le mie mani al cielo
La luna si sta spegnendo
le stelle vanno via
il sole illuminerà altri mondi
la terra fermerà i suoi moti.
I fiori appassiranno
i prati diventeranno deserti
e nessun oasi potrà dissetarmi;
chiudo gli occhi e vado via.
Alzo le mani al cielo
piango, mi dispero, urlo,
mi inginocchio e prego, prego
la luna, le stelle il sole. Vi prego!
Non portatemi via la luce
non oscurate la mia vita
scaldatemi ancora il cuore
ridatemi la speranza
ed io continuerò ad amare.
Salvatore Coppola
Nelle favole che scrivo io ci sono volpi sciocche ed uva avvelenata. Le volpi faticano a raggiungere i grappoli più dolci, posti sempre troppo in alto per essere raggiunti, colti ed assaporati e la fame spinge a cibarsi di acini secchi, privi di succo che non daranno mai vino. E credevo che le volpi fossero compagne dei demoni, invece, si accostano agli angeli e poi, espiano la colpa. Accontentarsi e sopravvivere. Buoni consigli e cattivi esempi. Lucido la coda rimasta troppe volte prigioniera nelle tagliole: l'ho sempre scampata, ma in prossimità dei tagli non ricresce pelo, rimasto in queste trappole disseminate un po' ovunque, tra boschi ed asfalto, cimelio e scalpo delle mie sconfitte. E credo sia un ridursi a dover avere qualcosa pur di avere qualcosa. Lo scotto da pagare.
Mariella Buscemi
E la notte soffriva nel mio corpo
ché chiusa era la bocca del suo petto:
era l'avere un sonno senza sogni
non era la bugia smascherata
da lampioni, fanali, uccelli, grida,
era la notte inilluminabile,
quella in cui il sangue correva a pestare
come se fosse un labbro la parola
del sorriso lunare dello scheletro.
Era la notte estrema radicale
il compimento della metanotte.
Le mie mani al cielo
La luna si sta spegnendo
le stelle vanno via
il sole illuminerà altri mondi
la terra fermerà i suoi moti.
I fiori appassiranno
i prati diventeranno deserti
e nessun oasi potrà dissetarmi;
chiudo gli occhi e vado via.
Alzo le mani al cielo
piango, mi dispero, urlo,
mi inginocchio e prego, prego
la luna, le stelle il sole. Vi prego!
Non portatemi via la luce
non oscurate la mia vita
scaldatemi ancora il cuore
ridatemi la speranza
ed io continuerò ad amare.
Salvatore Coppola
Nelle favole che scrivo io ci sono volpi sciocche ed uva avvelenata. Le volpi faticano a raggiungere i grappoli più dolci, posti sempre troppo in alto per essere raggiunti, colti ed assaporati e la fame spinge a cibarsi di acini secchi, privi di succo che non daranno mai vino. E credevo che le volpi fossero compagne dei demoni, invece, si accostano agli angeli e poi, espiano la colpa. Accontentarsi e sopravvivere. Buoni consigli e cattivi esempi. Lucido la coda rimasta troppe volte prigioniera nelle tagliole: l'ho sempre scampata, ma in prossimità dei tagli non ricresce pelo, rimasto in queste trappole disseminate un po' ovunque, tra boschi ed asfalto, cimelio e scalpo delle mie sconfitte. E credo sia un ridursi a dover avere qualcosa pur di avere qualcosa. Lo scotto da pagare.
Mariella Buscemi